Il gruppo di lavoro del nostro nido, da tempo, si forma e riflette su quali competenze siano fondamentali per ogni essere umano al fine di sviluppare comportamenti positivi e di adattamento che lo rendano capace di far fronteefficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni. (Life skills). Queste riflessioni hanno portato il gruppo a fare propria l’idea di un bambino protagonista del suo apprendere, curioso, competente, abile, disponibile verso il nuovo ed il diverso. Di conseguenza l’ambiente che viene offerto nel nostro nido ai bambini che lo frequentano è uno spazio in cui l’identità del bambino si costruisce gradualmente e con attenzione nel rispetto dei tempi individuali di ognuno. Punto cardine del nostro agire educativo è la relazione: non esiste apprendimento senza vicinanza, sicurezza e fiducia. Ogni essere umano impara naturalmente vivendo, osservando e imitando i suoi simili, in particolare chi rappresenta un punto di riferimento.
In conseguenza dell’idea di bambino sopra descritta è stato ridefinito il ruolo dell’educatore che non è un trasmettitore di “saperi”, ma senza essere invasivo, ascolta, vede, accoglie ogni diversa individualità ed interesse dei bambini facendo proposte il più possibile diversificate al fine di stimolare le varie attitudini e autonomie dei bambini in base alle singole competenze (Gardner).
Dobbiamo tenere ben presente l’importanza del saper essere di noi adulti come modello ed esempio, “specchio” nel quale il bambino riflette le proprie emozioni e le riceve riformulate e rielaborate da un atteggiamento propositivo e costruttivo.
L’attenzione, il riconoscere e verbalizzare le emozioni, i gesti di cura, il contatto, l’apprezzare la bellezza del mondo in cui viviamo, il rispetto della libertà di ogni bambino e bambina di essere quello che è e non quello che vorremmo che fosse, sono elementi fondamentali che devono essere vissuti e agiti dall’adulto poichè i piccoli possano così riconoscerli come necessari e farli loro nel proprio percorso di vita. Le educatrici, all’interno del gruppo di lavoro, ricoprono quindi un ruolo di “registi” e non attori; osservano, pensano e costruiscono un contesto educativo che promuova l’apprendimento naturale dei bambini avendo come riferimento I concetti di rallentamento del tempo educativo, di gioco spontaneo, e di educazione all’aria aperta.
Rallentamento inteso come il dare la possibilità ad ogni bambino di percorrere la propria strada con i propri tempi per poter crescere in modo naturale e tranquillo (Zavalloni). Questo concetto presume che l’adulto-regista sia flessibile nell’organizzazione della giornata e disponibile ad accogliere l’imprevisto che genera nei bambini curiosità o esigenze di gioco inattese, che vanno accolte e sostenute.
Gioco spontaneo che richiede all’adulto costante attenzione ai bambini che attraverso il gioco e le relazioni ad esso connesse mostrano alle educatrici la strada da percorrere per rimodulare o implementare proposte e setting. Nel nostro Nido il gruppo di lavoro predilige, nell’allestimento degli spazi, l’utilizzo di materiali naturali raccolti in giardino, materiali di scarto industriale (recuperati tramite il coinvolgimento delle famiglie e tramite iscrizione annuale all’associazione I Funamboli che gestisce il centro Re Mida di Calderara di Reno BO) e di oggetti reali e di uso comune che invitano al gioco spontaneo e favoriscono la creatività. Durante il gioco, come sostiene Maria Montessori, “l’ adulto deve dare e fare quel tanto che è necessario affinché il bambino possa utilmente agire da solo: se fa meno del necessario, il bambino non può agire utilmente; se l’adulto fa più del necessario, e perciò si impone o si sostituisce al bambino, spegne i suoi impulsi fattivi”. Così l’atteggiamento che hanno le nostre educatrici è volto a ridurre al minimo le interruzioni del gioco dei bambini restando a disposizione, entrando o uscendo dalle situazioni in base alle esigenze e richieste dei bambini, attente a dare sicurezza consentendo ai bambini di acquisire, autonomia e regolazione.
Educazione all’aria aperta in cui l’ambiente esterno assume la valenza di un’aula didattica. In seguito alla formazione attuata con gli esperti del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e della Fondazione Villa Ghigi lo spazio esterno offerto ai bambini è stato pensato e modificato perché diventasse luogo in cuisi potesse:
- imparare a conoscere e rispettare l’ambiente che ci circonda attraverso l’esperienza diretta e il gioco.
- vivere profonde esperienze relazionali, grazie alla maggiore possibilità di collaborazione che la vita all’aperto offre.
- imparare a giocare senza giocattoli, usando la fantasia come elemento principale, e sviluppare così creatività ed immaginazione.
- trovare il bello.
- vivere il proprio corpo pienamente, scoprendone limiti e possibilità e conquistare autonomie
- imparare ad osservare e non solo a guardare, sviluppando un atteggiamento scientifico verso ciò che stupisce.
- vivere il tempo lento della natura e i cicli delle stagioni.